Riceviamo e pubblichiamo

 

Il dibattito pubblico in questi giorni è ricco di interventi da parte di chi si professa ambientalista, anche in buona fede (?) e che, con fiumi di parole, cerca di imporre scelte politiche, aziendali, industriali, di chi vorrebbe persino imporsi su come si dovrebbe selezionare uno spazzino non accettando però il contraddittorio, oscurando le risposte e censurando chi la pensa diversamente.

Questo atteggiamento è assolutamente antidemocratico ed evidenzia una mancanza assoluta di argomenti concreti oltre i soliti slogan.

Ma per andare oltre le vuote parole e superare la propria evidente ignoranza sui temi ambientali bisogna studiare, si deve spendere il proprio tempo per comprendere l’evoluzione scientifica dell’industria impiantistica e soprattutto avere l’umiltà di osservare anche i lavoratori più umili fra gli umili: gli operatori ambientali, gli spazzini, “o’ scopatore” come direbbe Antonio De Curtis, Totò, nella sua “A Livella”.

Solo chi ha l’intelligenza di osservare gli altri, e non solo lo specchio, capirà che non esiste tutela ambientale senza chi pulisce un territorio, senza chi fa il Porta a Porta o chi porta avanti un impianto di trattamento e smaltimento dei rifiuti, senza questi lavoratori non c’è Salute Pubblica, senza loro non c’è Futuro.

Questo lavoro non solo è faticoso ma è anche complesso ed ha assoluto bisogno di esperienza e di puntuale conoscenza di un territorio.

Non è uguale spazzare a Livorno o a Pisa, non solo uguali i cittadini, non solo uguali strade e viabilità, non è uguale il modo in cui il libeccio sposta i rifiuti in una determinata strada, in una determinata stagione, ci vogliono anni di esperienza per sapere dove andrà ad accumularsi lo sporco in un giorno ventoso di Dicembre, o dove andranno a finire le foglie d’autunno, o quali cumuli di sabbia creerà un libecciata estiva, a cui sommare le abitudini di commercianti, studenti, famiglie, tutte diverse, da quartiere a quartiere.

Questa preziosa esperienza non deve assolutamente essere dispersa, il bando di selezione in corso la deve assolutamente valorizzare l’esperienza dei lavoratori che è 25 anni che sono sul territorio.

Nessuno tocchi i lavoratori dell’igiene urbana, gli spazzini livornesi, lavoratrici e lavoratori che hanno dato tutto alla Città di Livorno e che chiedono solo il rispetto per la loro competenza e per l’amore per il loro lavoro a Livorno.

di Fp-Cgil Livorno

 

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