Dai prelievi realizzati il 22 luglio dai volontari e dai tecnici di Goletta Verde lungo le coste del Molise risulta che un solo punto su tre è o Fortemente inquinato: si tratta della foce del Fiume Trigno nel Comune di Montenero di Bisaccia; giudicati entro i limiti invece gli altri due punti campionati nel comune di Termoli: la foce del Fiume Sinarca e la spiaggia in località Sant’Antonio, all’altezza della rotonda tra via del Mare e Lungomare Colombo. Presso le due foci monitorate non era presente nessun cartello di divieto di balneazione così come non era presente in nessuno dei tre punti campionati il cartello informativo sulla qualità delle acque come previsto dalla legge da ormai diversi anni.
Giusi De Castro, del direttivo di Legambiente Molise, spiega che «Anche quest’anno abbiamo monitorato due foci “storiche” di Goletta Verde: quella del torrente Sinarca e quella del fiume Trigno. La prima, dopo essere risultata per moltissimi anni oltre i limiti di legge, per la prima volta quest’anno risulta entro i limiti, anche grazie all’avvio dell’impianto di depurazione presente sul torrente Sinarca. Questa è la dimostrazione che facendo funzionare gli impianti si può migliorare la qualità dei nostri corsi d’acqua. Purtroppo la foce del Trigno da diversi anni alterna risultati entro ed oltre i limiti di legge. In virtù di questa situazione sarà importante continuare a monitorare le due foci per prevenire lo scarico di reflui non depurati lungo l’asta dei due fiumi. Questo sarà sicuramente un compito della G.R.I.M., la società nata per la gestione delle reti idriche cittadine e degli impianti di depurazione, che è il primo passo per avviare un programma di utilizzo razionale ed efficiente dell’acqua anche dal punto di vista della depurazione».
Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, ha affrontato un’altra problematica: «Quest’anno a bordo di Goletta Verde viaggia un tema fondamentale per il Paese nell’era della crisi climatica, delle bollette impazzite e dell’urgente indipendenza energetica. È la sfida della produzione di energia pulita dal vento e dal mare con l’eolico off-shore, tassello importante per dare soluzioni concrete alla crisi energetica e un ulteriore contributo agli imprescindibili impianti a fonti rinnovabili realizzati e da realizzare a terra. Il Molise avrebbe potuto ricoprire un ruolo di primo piano in tale processo, come sta già avvenendo a Taranto, e invece, per errori passati, non è stato così. Oggi bisogna muoversi diversamente con maggiore consapevolezza sulla inevitabile chiusura delle centrali a fonti fossili, con progetti di qualità e adeguata condivisione e partecipazione del territorio. Gli impianti eolici offshore rappresentano anche un’opportunità occupazionale per le aree portuali, sia in fase di assemblaggio che in fase di gestione e manutenzione dell’impianto, e sono un elemento fondamentale per la produzione di idrogeno verde, oggi strategico per la decarbonizzazione di tanti poli industriali, a partire da quello di Termoli».
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