Il decreto Fer 2 che dovrebbe promuovere lo sviluppo di tecnologie rinnovabili “innovative” sembra ormai prossimo alla pubblicazione, dopo un ritardo di tre anni, ma il settore biogas – il Consorzio italiano biogas (Cib) e il Consorzio Monviso agroenergia (Cma) – si è rivolto al Governo per chiedere una nuova revisione dello schema di decreto.
«A seguito della conferenza stampa del ministro Cingolani di mercoledì scorso durante la quale si è annunciata l’intesa sul Dm Fer 2 e l’invio del testo all’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) e alla Conferenza unificata per i pareri, sono circolate infatti alcune versioni in bozza del decreto che, se confermate, non permetteranno al settore di definire importanti investimenti e prospettive di sviluppo per il futuro», dichiarano le due associazioni d’impresa.
In particolare, con riferimento agli impianti fino a 300kW, Cib e Cma chiedono di rivedere i criteri di accesso agli incentivi e di rivedere i valori della tariffa in modo che tengano conto dell’incremento dei costi di costruzione degli impianti e delle materie prime; inoltre, per quanto riguarda gli aspetti legati agli impianti biogas esistenti, Cib e Cma chiedono che lo schema di decreto riveda i criteri legati ai limiti di distanza dalla rete e alla dieta d’impianto che, laddove non riviste, pregiudicherebbero moltissime iniziative in corso.
Da qui la richiesta – ai ministri della Transizione ecologica e delle Politiche agricole, nonché al presidente della Conferenza delle regioni – di un «immediato momento di confronto con gli operatori», affinché il nuovo Fer 2 «eviti il blocco del settore e possa effettivamente accelerare il pieno sviluppo del biogas e garantire al nostro Paese una maggiore sicurezza energetica».
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