La raccolta differenziata è una pratica essenziale per la corretta gestione dei rifiuti domestici poiché consente di ridurre la nostra impronta ambientale e di promuovere il riciclo dei materiali in un’ottica di economia circolare.
Tuttavia, per ottenere i migliori risultati, è importante seguire le regole dettate in modo specifico per ogni frazione di raccolta differenziata. Se, infatti, le norme generali appaiono chiare, sono le eccezioni e le specifiche di dettaglio a creare confusione.
Uno dei punti nodali (e degli errori che ne conseguono) riguarda l’utilizzo dei sacchetti per la raccolta dei rifiuti. Infatti, bisogna capire se serve raccogliere i rifiuti all’interno di una busta e, quindi quale sacchetto garantisca una corretta gestione e una migliore qualità della raccolta.
Questo articolo nasce quindi per rispondere a domande del tipo: carta e cartone hanno sempre bisogno della busta? Il vetro si butta all’interno di un sacchetto? I vestiti vanno conferiti così come sono?
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Perché è fondamentale conoscere il regolamento attuale del proprio Comune
Proviamo qui a dare delle indicazioni generali di conferimento ma queste non devono mai prevalere sul prestare massima attenzione alle regole attuali del proprio Comune che variano nel tempo o da quartiere a quartiere.
Spesso, infatti, le diverse amministrazioni locali hanno regole differenti nella gestione dei rifiuti (potrebbero chiedere sacchetti di colori specifici o col chip, vietare quelli neri, prevedere che la carta non possa essere sfusa e così via), le modificano nel tempo anche per vedere quali sono più efficaci. Quindi è fondamentale informarsi preventivamente sui regolamenti vigenti nei luoghi dove si vive o si è in vacanza.
Sottolineato con forza ciò proviamo comunque a fornire qualche informazione utile, dopo aver sentito le esperte e gli esperti di Junker app che ci hanno aiutato a dare una risposta alle tante diverse domande.
Carta e cartone: il sacchetto solo quando serve
Carta e cartone (come una scatola ma anche una rivista) possono essere conferite anche sciolte stando attenti che fogli o volantini non volino via. In tal caso potrete sfruttare una busta di carta pulita per la raccolta. Attenzione a quelle coi manici: in alcuni casi sono di stoffa… optate ovviamente per quelli di carta.
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Il vetro si conferisce “sfuso”
Il vetro va gettato senza alcun tipo di sacchetto né di carta, né di plastica, né di stoffa o di qualsiasi materiale. Se dovete disfarvi di diverse bottiglie e/o barattoli, vi converrà portarli sino alla famosa “campana verde” con una sportina da ripiegare e mettere in tasca (o in alternativa qualcosa da buttare ma nel contenitore giusto, non nel vetro).
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La plastica: occhio a non far disperdere gli imballaggi piccoli e leggeri
Per la raccolta degli imballaggi di plastica potrete utilizzare un sacchetto di plastica e comunque non usate in nessun caso sacchetti di carta o compostabili.
Considerato che spesso il packaging è molto leggero (pensiamo ad una bottiglietta da mezzo litro vuota), il sacchetto eviterà dispersioni. Non serve, però, per i contenitori voluminosi (come quelli dei detersivi). Se poi state conferendo una bottiglietta in una reverse vending machine (le RVM sono, ad esempio, utilizzate per il vuoto a rendere), il macchinario potrebbe guidarvi magari invitandovi a inserire il tappo in una fessura e la bottiglietta in un’altra, senza alcun contenitore.
Come probabilmente saprete una bottiglia di plastica, quando viene conferita nella raccolta differenziata ordinaria (non le RVM), va schiacciata. Evitate quindi di utilizzare la stessa come contenitore di altri rifiuti poiché potreste incontrare serie difficoltà nell’estrarre ciò che avete stipato al suo interno ed eventuali residui potrebbero causare confusione durante il processo di smistamento e riciclaggio dei materiali, riducendo quindi la qualità della differenziata.
In altri casi, come la raccolta porta a porta, alla frazione plastica-metalli (alluminio) è dedicato un apposito sacchetto. Questo a dimostrazione del fatto che le indicazioni generaliste devono poi confrontarsi con le situazioni concrete.
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L’alluminio come si butta?
Tra i materiali presi in considerazione dal nostro articolo, tra i più difficili per cui dare una regola generalista sono i metalli; quindi, acciaio e alluminio questo anche perché spesso sono raccolti o col vetro o con la plastica. Sottolineando quindi mille volte che è opportuno leggere il regolamento del luogo ove vi trovate, potremmo ipotizzare che se nulla è indicato, non dovrebbe essere necessario usare un sacchetto per buttar via una lattina di alluminio: se vi trovate per strada bevete e… la conferite. Tuttavia, se dovete gettare rifiuti più leggeri (come la cosiddetta carta stagnola) sarà bene piegarli per evitare che si disperdano nell’ambiente.
Se, invece, preferite utilizzare un sacchetto per motivi di praticità e di igiene, salvo specifica indicazione del Comune, è buona norma che siano trasparenti per facilitare l’immediata riconoscibilità del contenuto. In ogni caso, evitate di inserire un materiale dentro l’altro come, ad esempio, un packaging di plastica all’interno di una lattina.
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Abbigliamento e tessile
Divenuta obbligatoria, la raccolta dell’abbigliamento e del tessile è spesso eseguita dai Comuni attraverso i cassonetti installati sul territorio. Vestiti, lenzuola, tovaglie, scarpe (queste ultime da inserire solo se in buone condizioni), prima di essere conferiti, debbono essere imbustati all’interno di sacchetti per evitare che un eventuale capo sporco possa contaminare gli altri.
I nostri suggerimenti, per oggi, finiscono qui anche se potremmo continuare trattando altre categorie di raccolte differenziate, ma ciò che è importante comprendere è un principio: informatevi correttamente sulle regole per rendere il vostro impegno al riciclo davvero efficace e per ottenere risultati positivi che partono da come noi differenziamo e conferiamo a monte i diversi rifiuti.
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Indifferenziato: attenzione alle diverse regole sui contenitori
Soprattutto per la frazione indifferenziata (o frazione secca residua) vale quanto riassunto finora: le regole del corretto conferimento variano da Comune a Comune. In alcuni come, ad esempio, a Roma, il sacchetto deve essere trasparente. In altri è invece attivo un sistema con tariffe puntuali che prevedono l’utilizzo di sistemi di rilevazione tramite tessere o microchip. In molti, invece, il sacchetto è “libero” e ciò consente di gettare i rifiuti senza la necessità di utilizzare un particolare sacchetto e quindi, in questi casi, potreste usare quelli che ritenete più utili o dei quali volete disfarvi (vi avanzano ancora quelli oxo, ormai “fuori legge?”).
Come avete visto vi sono delle indicazioni generaliste utili come linee guida ove non vi siano indicazioni specifiche dei Comuni dove vi trovate che ovviamente prevalgono sempre. Avete domande relative ad altri tipi di differenziata e… i loro contenitori? Segnalateceli nei commenti sui social!
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