La storica Convenzione di Minamata  prende il nome dalla città costiera giapponese dove la popolazione ha sofferto per decenni dell’avvelenamento da mercurio derivante dalle acque reflue industriali scaricate da una fabbrica chimica nella baia di Minamata.

Il mercurio è particolarmente pericoloso perché diventa sempre più concentrato risalendo la catena alimentare. Secondo l’United Nations environment programme (Unep) «Il mercurio raggiunge il suo livello più alto nei pesci predatori come il pesce spada e gli squali che possono essere consumati dall’uomo».

Proprio l’Unep, nel 2002 realizzò la prima valutazione globale del mercurio dalla quale emerse che la contaminazione da mercurio era presente quasi ovunque sulla Terra, persino nell’Artico e segnalò anche «Gravi impatti” sulla fauna selvatica, inclusa la riproduzione per gli uccelli e i mammiferi predatori».

Ecco perché eliminare il rischio del mercurio per l’uomo e per l’ambiente costituisce il duplice obiettivo della Convenzione di Minamata che ad oggi è stata ratificata da più di 150 Stati parti e che  chiede ai Paesi di «Eliminare gradualmente l’uso del mercurio nella produzione, di vietare nuove miniere di mercurio e di limitare le emissioni di mercurio».

Presentando la quinta Conferenza delle parti (COP5) della Minamata Convention on Mercury che si terrà a Ginevra dal 30 a ottobre al 3 novembre, la segretaria esecutiva della Convenzione, Monika Stankiewicz, ha ricordato che «L’accordo è il più recente trattato ambientale globale e affronta un grave problema di salute pubblica. Mentre andiamo avanti per scrivere la storia del mercurio, spero di vedere sempre più Paesi aderire alla Convenzione di Minamataz.

La Convenzione di Minamata  è entrata in vigore nel 2017 dopo la ratifica da parte del 50esimo Stato membro ed è stata rafforzata da 3 accordi internazionali: le Convenzioni di Basilea, Rotterdam e Stoccolma che  rappresentano e la risposta della comunità internazionale alle richieste di un’azione urgente su una serie di sostanze inquinanti.  Ciascuno di questi trattati regola le sostanze chimiche e i rifiuti pericolosi a livello globale, ad esempio la Convenzione di Stoccolma, firmata nel maggio 2001 ed entrata in vigore 3 anni dopo punta a eliminare o limitare decine di sostanze chimiche dannose, tra le quali pesticidi e mercurio. La Convenzione di Basilea – adottata nel marzo 1989 ed entrata in vigore tre anni dopo – e quella di Minamata sono strettamente legate quando si tratta di affrontare i rifiuti di mercurio, la loro gestione ecologicamente corretta e il trasporto oltre i confini internazionali.  la Convenzione di Rotterdam, firmata nel 1998 ed entrata in vigore nel 2004, promuove una responsabilità condivisa sull’importazione di sostanze chimiche pericolose.

L’esposizione al mercurio può causare gravi problemi di salute, inclusi  danni irreversibili al cervello. Sebbene questi pericoli siano ampiamente conosciuti, il mercurio è ancora presente in una miriade di prodotti domestici, tra cui alcune batterie, termometri, lampadine e cosmetici.  Anche la combustione del carbone è una delle principali fonti di mercurio, con concentrazioni atmosferiche di mercurio ora superiori di circa il 450% rispetto ai livelli naturali. Il mercurio viene anche comunemente utilizzato nell’estrazione artigianale e illegale di oro, un’attività devastante dal punto di vista ambientale che impiega in tutto il mondo fino a 20 milioni di persone, compresi donne e bambini.

La Convenzione di Minamata ha raggiunto diversi degli obiettivi che si era data:  dalla messa al bando di nuove miniere di mercurio, all’estensione dell’elenco dei prodotti vietati e dei processi produttivi che non devono essere importati o esportati e all’istituzione di controlli su emissioni e rilasci.

La COP5 della Minamata Convention on Mercury dovrebbe puntare a vietare o limitare fortemente l’utilizzo del mercurio nell’estrazione artigianale di oro  e ad approvare nuove restrizioni sui prodotti con aggiunta di mercurio e a migliorare la rendicontazione nazionale sull’inquinamento da mercurio.

I delegati prenderanno in considerazione anche le proposte del Botswana e del Burkina Faso, a nome della regione africana, per eliminare i prodotti schiarenti per la pelle contenenti mercurio, l’illuminazione fluorescente e l’uso del mercurio nelle otturazioni dentali.

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