Quanto inquina un mozzicone di sigaretta abbandonato nella sabbia? Tantissimo, troppo. L’acetato di cellulosa, componente principale dei filtri, ha dei tempi di decomposizione lunghissimi, e i fumatori che continuano ad abbandonare i loro mozziconi in spiaggia forse non si rendono conto del danno che stanno infliggendo all’ambiente.
Se non si può agire sui fumatori, che sembrano non comprendere che le loro pessime abitudini stanno distruggendo il Pianeta, saranno i produttori di tabacco e di sigarette a farne le spese: questi a partire dal gennaio 2023, avranno l’obbligo di impegnarsi attivamente (ed economicamente) per rimuovere dall’ambiente i resti delle sigarette.
Secondo i dati raccolti dall’Unione Europea, i mozziconi di sigaretta sono la seconda fonte di plastica monouso più comune trovata sulle spiagge del nostro continente e il rifiuto più gettato nelle acque costiere. I tre Paesi UE dove il tabagismo è più diffuso sono Bulgaria (28,7% della popolazione fuma) , Grecia (23,6%) e Lettonia (22,1%).
Attualmente si stimano 4,5 trilioni di mozziconi di sigaretta dispersi nell’ambiente – una cifra incredibile! I mozziconi contengono fino a 7.000 sostanze chimiche tossiche, e impiegano fino a 10 anni per degradarsi nell’ambiente, rilasciando arsenico e piombo in natura. Inoltre, non è raro trovarli nei corpi di uccelli marini o pesci di acqua dolce e salata.
Per provare a ridurre questa gravissima fonte di inquinamento, è stato già disposto il divieto di fumo sulle spiagge di Barcellona a partire dal prossimo luglio. Ora la nuova proposta del governo nazionale spagnolo è obbligare i produttori di sigarette a sobbarcarsi i costi della rimozione e dello smaltimento dei mozziconi.
Come sostenuto dal Comitato nazionale per la prevenzione del consumo di tabacco, fra i promotori del provvedimento, il tabacco ha un costo elevato dal punto di vista ambientale perché inquina gli spazi pubblici.
La nuova proposta si inserisce in un pacchetto di disposizioni per limitare i rifiuti, che dovrebbe andare in vigore da gennaio 2023, che vieterà la vendita di cotton fioc con componenti in plastica, posate, piatti, bicchieri in polistirene espanso e cannucce. Si teme, tuttavia, che l’obbligo per i produttori di sigarette possa tradursi semplicemente in un aumento dei costi al dettaglio.
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Fonte: The Guardian
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