Se portiamo avanti la green economy, ossia un’economia a basso contenuto di carbonio, lo scenario economico futuro è più che positivo, passiamo notarlo dai dati mostrati in apertura della Fiera di Rimini, Ecomondo. Ma è necessario avere un quadro normativo che sia all’altezza delle eco-innovazioni in atto.
Le imprese italiane chiedono semplificazione e normative stabili, insieme alla veloce posa in essere di nuove normative per utilizzare da subito le innovazioni tecnologiche al servizio della transizione ecologica. Sono anche preoccupate per la diminuzione dello sviluppo delle energie rinnovabili e per la possibile futura stagnazione nel settore dell’economia circolare.
Sul riciclo le imprese italiane hanno un grande primato a livello internazionale, ma il governo deve supportarle sull’esportazione della materia prima seconda, altrimenti si creerà una bolla interna che porterà alla perdita di posti di lavoro.
Sullo sviluppo delle energie rinnovabili siamo ancora lenti e di questo passo non riusciremo a raggiungere i target stabiliti né tanto meno a essere di supporto alle imprese abbattendo i costi sempre più elevati dei combustibili fossili.
Sui trasporti dovremmo spingere verso un passaggio all’elettrico, l’opposto di quanto fatto dal Governo fin ora, e ragionare ad esempio sul retrofit dei mezzi di trasporto pubblico come i treni: ne stiamo acquistando di nuovi con i fondi del Pnrr, ma sarebbe uno spreco di materia prima rottamare quelli nuovi diesel quanto basterebbe riconvertirli; abbatteremmo di molto così l’impronta ecologica dei nuovi veicoli ricondizionati.
Ben venga anche una legge quadro sul consumo di suolo! Lo diciamo da sempre e siamo contenti che ora ne parli anche il Governo. Speriamo però che si coinvolga il mondo scientifico e che si consideri la carbon footprint come indicatore per il cambio di destinazione d’uso dei suoli, come ho inserito nella proposta di legge a mia prima firma sul consumo di suolo depositata alla camera.
Gli imprenditori italiani hanno la grande capacità di stare al passo coi tempi, qui a Ecomondo sono in sinergia, si confrontano e fanno rete, ma devono essere sostenuti. Le Pmi sono la spina dorsale dell’Italia, un Italia che crea posti di lavoro green, che vuole dunque cambiare e sa come farlo. Noi come Movimento 5 Stelle siamo qui per ascoltarle e per essere al loro fianco.
di Patty L’Abbate, vicepresidente della commissione Ambiente alla Camera dei deputati
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