All’interno delle discariche si forma naturalmente il biogas, ovvero un gas ricco di metano derivante dalla degradazione della componente organica dei rifiuti smaltiti: se disperso in atmosfera contribuisce al riscaldamento globale, ma se catturato e usato per energia – elettricità calore, tramite cogenerazione, o biometano – si caratterizza come energia rinnovabile.

È quanto sta avvenendo nella discarica di Borgo Montello a Latina, dove il gestore Ind.Eco srl è al lavoro per trasformare il biogas in biometano; nel corso dei prossimi anni però l’operazione non sarà più fattibile, così come non sarà percorribile la strada della cogenerazione, perché diminuiranno sia la portata sia la qualità del biogas. Che fare?

Il dottorato di ricerca triennale LFGtoGreenH2 – Idrogeno verde: processi innovativi di produzione dal gas di discarica, promosso dall’Unicusano con co-finanziamento della Regione Lazio, punta a modellizzare processi innovativi per trasformare il biogas di discarica in idrogeno verde, attraverso processi termici di reforming a temperature elevate (circa 700-800° C).

«Dopo l’analisi di fattibilità tecnica, dobbiamo tracciare un bilancio non solo economico ma anche ambientale – spiega Lidia Lombardi, responsabile del progetto per l’Unicusano – per capire se, effettivamente, gli scenari futuri aperti dallo studio siano migliorativi rispetto allo stato dell’arte, accompagnando lo sviluppo dei processi innovativi alla ricerca delle condizioni ambientalmente più sostenibili».

Il dottorato servirà infatti a rispondere anche alle domande sul rapporto costi benefici dell’operazione, valutando sia gli aspetti economici (costi di produzione dell’idrogeno, l’ammontare degli investimenti, la definizione di un costo di produzione) sia gli indicatori ambientali, ovvero soppesando quanto sia favorevole o meno questo tipo di processo in termini di emissioni di gas serra o del consumo delle risorse.

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