I rifiuti plastici dispersi nell’ambiente rappresentano un’emergenza difficile da fronteggiare: bottiglie, cannucce e buste di plastica galleggiano indisturbati nelle acque di fiumi e mari, rappresentando una minaccia per la sopravvivenza delle specie acquatiche.

Tartarughe, pesci e uccelli marini si nutrono di questi rifiuti poiché li scambiano per cibo, e spesso ne sono soffocati; in altri casi, gli oggetti in plastica abbandonati diventano trappole per gli animali, che vi restano impigliati e spesso non riescono più a liberarsi.

Ma c’è anche un altro problema legato alla plastica dispersa nei corsi d’acqua, che riguarda più da vicino la nostra salute: esposti ai raggi solari e alle intemperie, i rifiuti plastici si degradano dando vita a minuscole particelle – le microplastiche – che finiscono nella catena alimentare e arrivano fino a noi.

Gli effetti devastanti dell’esposizione alle microplastiche (presenti non solo nell’acqua, ma anche nell’aria che respiriamo, nel terreno e nelle piante) sulla nostra salute sono stati confermati da numerosi studi scientifici.

Trovare soluzioni a questa emergenza ambientale è dunque necessario e urgente, se vogliamo tutelare la salute nostra, degli animali e dell’ambiente che ci circonda e che è sempre più in pericolo.

In quest’ottica si inserisce RanMarine, una start-up olandese che ha messo a punto uno squalo-robot in grado di raccogliere i rifiuti plastici dispersi nei corsi d’acqua in modo semplice ed efficace.

Waste-Shark, questo è il nome del dispositivo, ha una batteria ricaricabile che gli permette di percorrere fino a 5 chilometri a emissioni zero e senza produrre inquinamento luminoso o acustico, tutelando così la biodiversità acquatica.

Esso può arrivare a raccogliere fino a 500 chili di plastica in un solo giorno – corrispondenti a circa 22.700 bottiglie. Una volta raccolti, i rifiuti plastici vengono avviati al riciclo e si trasformano in nuovi imballaggi oppure in accessori (come borse, giocattoli e mobili) o ancora in materiali da costruzione.

Qualche giorno fa un esemplare di Waste-Shark è stato immesso in uno dei fiumi più famosi del mondo, il Tamigi, per dare il suo contributo alla raccolta di plastica e altri rifiuti dispersi nell’acqua.

Il Tamigi, secondo fiume più lungo del Regno Unito e simbolo della capitale Londra, si estende per circa 346 chilometri nel sud dell’Inghilterra e ospita circa 125 specie diverse di pesci.

Purtroppo, raccoglie anche grandissime quantità di rifiuti di ogni tipo (bottiglie, salviette umidificate, coperchi, contenitori per l’asporto – solo per fare qualche esempio), che contribuiscono all’inquinamento delle acque e che mettono a repentaglio la sopravvivenza degli animali.

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Lo squalo-robot rimarrà nelle acque del Tamigi per un periodo di prova di tre mesi: oltre a occuparsi della raccolta dei rifiuti, monitorerà anche la qualità dell’acqua per identificare potenziali contaminanti che possono danneggiare l’ecosistema acquatico.

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Fonte: RanMarine Technology

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