All’interno del Pnrr italiano esiste una sezione denominata rivoluzione verde, con la quale lo Stato si impegna a favorire la transizione ecologica attraverso la promozione dell’economia circolare.

Favorendo la sostenibilità ambientale, l’obiettivo a medio e lungo termine è quello di rendere le città più green intervenendo su infrastrutture, mobilità, raccolta e riciclo dei rifiuti.

Ecco che cos’è la rivoluzione verde e come prendervi parte.

Che cos’è la rivoluzione verde

Con il termine rivoluzione verde sono indicate tutte le misure attuate dall’Italia per favorire la transizione ecologica e rendere il Paese più sostenibile.

La promozione di tecniche agricole innovative, il sostegno allo sviluppo di fonti di energia rinnovabile e la creazione di un’economia circolare, passano infatti attraverso a una serie di fondi stanziati dall’Unione Europea.

Seguendo gli obiettivi globali del 2030 e del 2050 rivolti alla decarbonizzazione, alla tutela degli ecosistemi e della biodiversità, la rivoluzione verde rappresenta una transizione green necessaria.

A questo progetto di sostenibilità ambientale sono dedicati 59,46 miliardi suddivisi in aiuti per:

agricoltura sostenibile ed economia circolare
energie rinnovabili e mobilità sostenibile
efficienza energetica e riqualificazione degli edifici
tutela del territorio e delle risorse idriche

Quando nasce la rivoluzione verde

La rivoluzione verde e la transizione ecologica fanno parte nel Pnrr. Si tratta del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza messo in atto dall’Italia per investire i fondi in arrivo dal programma Next Generation Eu.

Un programma di investimenti totale di 806,9 miliardi di euro suddivisi per tematiche e devoluti agli Stati dell’Unione Europea che ne hanno fatto richiesta nel 2021.

All’interno di questi “aiuti”, vengono promosse iniziative legate alla scienza e alla ricerca, lo sviluppo di nuove politiche agricole e azioni legate alla lotta ai cambiamenti climatici. Queste ultime rappresentano infatti il 30% dei fondi europei.

Il Pnrr italiano si suddivide in sei diverse “missioni”, ognuna delle quali legata a uno specifico tema, tra cui i principali sono la salute, la digitalizzazione e la sostenibilità ambientale.

La missione legata alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica è la numero due.

Gli obiettivi della green revolution

La rivoluzione verde ha fissato diversi obiettivi all’interno della missione 2 del Pnrr, riassumibili così.

Economia circolare e smaltimento rifiuti

Il primo obiettivo della rivoluzione verde riguarda l’economia circolare e l’efficientamento della gestione dei rifiuti.

Con i fondi stanziati dall’Unione Europea verranno potenziate le infrastrutture della raccolta differenziata per raggiungere il 100% del recupero nell’industria tessile e il 65% di riciclo di materiali plastici.

Inoltre, si lavorerà per equilibrare la situazione tra regioni del Nord e Centro-Sud con progetti di smaltimento innovativi.

Decarbonizzazione e mobilità sostenibile

L’obiettivo della decarbonizzazione è legato a tutti i settori produttivi, ma riceverà particolare impulso nella parte di mobilità.

Il trasporto locale diventerà infatti più green con acquisto di bus a bassa emissione e flotte di treni con mezzi di propulsione sostenibili.

Sulla rete nazionale verrà inserita una quota sempre maggiore di energia prodotta da fonti rinnovabili con la semplificazione delle procedure di autorizzazione e nuovi investimenti diretti.

Verrà dato impulso anche alla produzione di idrogeno a fini energetici, con installazione di 40 stazioni di rifornimento in nodi stradali strategici.

Efficientamento energetico degli edifici

La componente abitativa è molto importante. Gli edifici pubblici e privati necessitano infatti di importanti interventi per essere efficienti a livello energetico poiché il 60% del totale ha più di 45 anni.

A questo scopo sarà rinnovato il Superbonus 110% e nuovi programmi di investimento permetteranno la ristrutturazione di oltre 50mila edifici ogni anno.

La messa in sicurezza di edifici pubblici e scuole è al primo posto, così come l’edilizia sociale che riceverà sostegni per l’adeguamento antisismico ed energetico.

Fa parte della rivoluzione verde anche l’installazione di sistemi di teleriscaldamento energetico.

Infine, il Pnrr favorirà la sostenibilità ambientale attraverso la salvaguardia della biodiversità, il contenimento di rischi idrogeologici e la riduzione dell’inquinamento di terreni e falde acquifere.

Come prendere parte alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica

Prendere parte alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica è possibile. Per prima cosa scegliendo di rendere la propria abitazione più green.

Grazie agli incentivi si possono infatti sostituire infissi e migliorare l’isolamento per disperdere meno calore ed energia durante tutto l’anno.

Per spostarsi in città si possono privilegiare i mezzi pubblici piuttosto che i mezzi privati, optare per biciclette e mezzi a propulsione elettrica.

La raccolta differenziata è fondamentale e assicurarsi di farla nel modo giusto è un primo passo per favorirne il successo.

Infine, è importante sostenere le associazioni che si impegnano nella tutela ambientale e nella promozione di pratiche sostenibili come Liberi dalla Plastica.

Grazie alla tessera associativa, ogni supporter potrà contribuire allo sviluppo dei progetti nelle scuole e nei Comuni italiani, per trasmettere l’importanza dell’eliminazione della plastica.

L’articolo Rivoluzione verde, quello che bisogna sapere e come prenderne parte proviene da Liberi dalla Plastica.